






Il termine deriva dal greco νάρθηξ (nárthēx), "bastone, flagello" (latino: narthex), simbolo di pentimento e punizione. Il nartece è la zona della basilica paleocristiana riservata ai catecumeni e ai penitenti, costituita da un vestibolo, per lo più addossato all'esterno della facciata o, meno spesso, ricavato all'interno.
Elementi architettonici di una chiesa
Con il termine della cristianizzazione e il venire a meno delle masse di catecumeni adulti, a partire dal VII secolo tale elemento architettonico divenne meno frequente presso le basiliche del cristianesimo occidentale, talvolta presente nello stile romanico (secoli X e XI) e gotico (secoli XII e XIII) ad uso dei penitenti. Presso la Chiesa ortodossa mantenne delle funzioni liturgiche, come per l'ora media dell'horologion durante la Settimana Santa, per la Veglia pasquale o, per quanto riguarda la sola Chiesa ortodossa russa, i funerali.
Il mascherone è una raffigurazione plastica a scopo ornamentale, della parte anteriore di una testa, di solito ingrandita o deformata in modo grottesco, spesso a proposito di persone dal viso deforme o eccessivamente truccato.
Esempio di mascherone (da Wikipedia)
Nelle strutture architettoniche, membratura orizzontale che, sovrapposta agli elementi verticali portanti, serve a collegarli completando la funzione di sostegno delle parti sovrastanti.
Nell'architettura classica, insieme di modanature sovrapposte e articolate in tre gruppi: l'architrave, poggiante sui capitelli delle colonne, con funzioni strutturali di sostegno; il fregio, sovrapposto all'architrave, con valore ornamentale; la cornice, sovrapposta al fregio, con funzione di coronamento aggettante e di protezione delle parti sottostanti.
Esempio di colonna dorica e terminologia
La trabeazione poggia sopra i sostegni verticali (colonne o pilastri) ed è normalmente di altezza uguale a un quarto dell'altezza della colonna, compreso basi e capitelli.
I diversi elementi sono costituiti in genere da blocchi separati, sovrapposti gli uni agli altri; nell'architettura romana spesso fregio e architrave sono intagliati in un unico blocco.
Negli ordini applicati a parete (sostenuti da lesene o paraste, o da semicolonne), non è costituita da blocchi, ma piuttosto da lastre di rivestimento applicate alla parete in muratura, che riprendono le medesime partizioni e decorazioni degli elementi costitutivi e possono essere di maggiore o minore spessore, senza tuttavia svolgere una vera funzione portante.
Strombatura (o strombo) è un termine usato in edilizia e in architettura nella descrizione di porte, finestre e archi per indicare che lo stipite è tagliato obliquamente (svasato) verso l'esterno di un edificio, fino a formare una sezione a trapezio, garantendo in tal modo un più ampio ingresso alla luce.
Talvolta nello spessore dei muri si ha la combinazione di entrambe le svasature, sia verso l'esterno che verso l'interno. Meno frequente è la sola svasatura verso l'interno.
Strombatura, esempio del periodo romanico
Il tiburio è un elemento architettonico che racchiude al suo interno una cupola proteggendola. Può assumere svariate forme, come quella cilindrica, cubica, parallelepipeda o prismatica, a seconda che la cupola abbia pianta poligonale o circolare. Generalmente è costituito da un tetto a spioventi chiuso in sommità da una lanterna.
Il tiburio fu usato con frequenza nell'architettura sacra bizantina, romanica e gotica e in edifici rinascimentali.
Esempio basilica con tiburio
Formazione a cura dello Studio Martorelli
Glossario archeologico
In questa sezione proponiamo un piccolo glossario dei termini archeologici che si possono trovare nelle pubblicazioni.
Il glossario non ha la pretesa di esaustività, ma solo di fornire un primo aiuto a chi ne ha bisogno.
Elenco dei termini dalla lettera A alla lettera C.
Elenco dei termini dalla lettera D alla lettera F.
Elenco dei termini dalla lettera G alla lettera L.
Elenco dei termini dalla lettera M alla lettera P.
Elenco dei termini dalla lettera Q alla lettera T.
Elenco dei termini dalla lettera U alla lettera Z.
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