Il velario, dal lat. velarium, der. di velum «velo», è un tendone utilizzato nelle grandi costruzioni pubbliche dell’antichità (ad es. nell’Anfiteatro Flavio), allo scopo di proteggere il pubblico dalla pioggia e dai raggi solari. Era formato da varî spicchi di tela di lino, colorati, scorrevoli su anelli.
Nell’uso moderno, è un tendaggio fisso o mobile che si usa in varî tipi di edifici per scopi diversi. Nella terminologia teatrale, il termine è usato sia come sinonimo non comune di sipario sia per indicare altri cortinaggi facenti parte della scena.
Analogamente, in sale per spettacoli, concerti, conferenze, indica un tendaggio o un telo di vario tipo che ha la funzione di delimitare, secondo i bisogni, il palco sul quale si svolge la manifestazione; il nome di estende anche a diaframmi di stoffa, fissi o mobili, con i quali si regola il flusso luminoso proveniente da vetrate e in particolare, specie in musei e gallerie d’arte, da lucernarî aperti nel tetto, nel qual caso il velario costituisce il soffitto trasparente delle sale.