Il palleggio è la respinta simmetrica della palla mediante l’uso delle dita delle mani. La posizione di attesa della palla prevede che le mani si trovino al di sopra della fronte in una posizione "avvolgente" (rispetto alla forma della palla), i pollici e gli indici devono essere molto vicini, i gomiti semipiegati e leggermente aperti, il corpo (a partire dal bacino e dalle spalle) rivolto nella direzione in cui si vuole spingere la palla e leggermente sbilanciato in avanti, i piedi leggermente sfalsati e le gambe semipiegate. Il giocatore deve ritrovarsi in questa posizione in perfetto equilibrio.
Per una corretta esecuzione di questo gesto tecnico occorrerà che vi sia un’estensione coordinata degli arti inferiori e superiori. Sia in fase di attesa che in fase di spinta la posizione del corpo deve essere la più corretta possibile. Al momento dell’impatto i pollici hanno il compito di attutire il colpo, pollice, indice e medio hanno invece il compito di dare la spinta mentre l’anulare e il mignolo concorrono a dare la direzione. Il ritmo di tutto il corpo permette una spinta maggiore.
Il centro della palla dovrà essere in asse con l’asse del corpo del palleggiatore e al termine dell’azione le braccia si troveranno completamente distese al di sopra della testa.
Tecnica del palleggio
L’atleta giunge gradualmente all’apprendimento del gesto tecnico completo. Inizialmente sarà importante che avvenga uno sviluppo della sensibilità delle dita sulla palla. Per far ciò il ragazzo avrà bisogno di assimilare la posizione corretta delle dita attraverso una intensa e tenace ripetizione del palleggio. Vediamo la posizione degli arti inferiori:
- i piedi, in posizione di attesa, sono posti ad una distanza ideale di 50 cm. (corrispondente all’apertura delle spalle) e posti uno innanzi all’altro, leggermente sfalsati, così da avere maggiore stabilità;
- le gambe sono inizialmente semipiegate (posizione di partenza), poi, contemporaneamente, al tocco delle dita, si distenderanno per contribuire alla respinta della palla.
Vediamo la posizione degli arti superiori:
- in attesa della palla le braccia e gli avambracci sono flessi e creano tra loro un angolo di circa 90°;
- le mani sono tenute in una posizione avvolgente rispetto al pallone;
- le dita hanno diverse funzioni: i pollici e gli indici sostengono la palla impedendole di cadere, i medi e gli anulari spingono la palla mentre i mignoli assicurano la corretta traiettoria.
Le tecniche di palleggio sono principalmente tre:
- palleggio frontale
- palleggio rovesciato o all’indietro
- palleggio laterale
A queste tecniche bisogna aggiungere l’alzata in sospensione, l’alzata ad una mano, l'alzata pivot e l’alzata in bagher.
Palleggio laterale
Il palleggio laterale, in pallavolo, è una tecnica di alzata che permette al giocatore di indirizzare il pallone lateralmente, spesso utilizzata in situazioni di gioco dove è necessario un palleggio rapido e preciso per evitare che l'attaccante avversario possa bloccare o leggere l'alzata.
Il palleggiatore si posiziona di lato rispetto alla direzione in cui vuole alzarla, con i piedi leggermente divaricati e il corpo inclinato nella direzione desiderata. Le mani devono essere posizionate sopra la testa, con i pollici e gli indici a contatto con la palla. Il palleggiatore spinge la palla verso l'alto e lateralmente, muovendo il corpo in coordinazione con le braccia e i polsi.
Palleggio in sospensione
Il palleggio in sospensione è quel palleggio che viene effettuato dall’atleta in fase di salto, con questo palleggio si cerca di ridurre il tempo che intercorre tra la ricezione e l’attacco per velocizzare l’azione, diminuendo il tempo che serve all’avversario per posizionare la propria difesa. Viene utilizzato quindi per eludere il muro avversario, poiché si riescono a creare traiettorie più brevi (partono da un punto più alto) e tese, quindi in generale più mascherate.
Il palleggio in sospensione richiede di palleggiare la palla praticamente nel proprio punto più alto del salto, con i gomiti quasi distesi e spingendo la palla praticamente solo con le mani (meglio palleggiare nella fase ascendente del salto che in quella discendente, almeno all’inizio)
E’ fondamentale che stacco e atterraggio avvengano praticamente nello stesso punto, sia per facilitare l’alzata, sia per dare riferimenti costanti e sicuri al centrale che salta a primo tempo, è quindi fondamentale un attento, preciso e tempestivo spostamento sotto la palla!
E’ fondamentale, inoltre, ricercare una sufficiente altezza delle mani, tale da consentire traiettorie rapide e veloci, ma dall’altro lato sufficienti a garantire una adeguata spinta
Nel caso di appoggi o ricezioni molto a filo rete, le mani devono essere piazzate direttamente nell’altro campo, sopra il bordo superiore della rete, e la spinta deve cercare sempre di allontanare adeguatamente la palla da rete (spinta asimmetrica).