






Formazione a cura dello Studio Martorelli
Termine derivante dalle donne della Caria, portate come schiave in Grecia dopo la vittoria sui Persiani, indica una statua a soggetto femminile utilizzata come sostegno al posto di una colonna.
Secondo l'architetto romano Vitruvio, che ne parla già all'inizio del primo libro del suo De Architectura, il nome karyatis significherebbe "donna di Karyes": le donne di quella città del Peloponneso sarebbero infatti state rese schiave dagli Ateniesi, pur mantenendo le loro vesti e attributi matronali, dopo la sconfitta e la distruzione della loro patria, come punizione per l'appoggio fornito ai Persiani. In seguito gli architetti greci le avrebbero raffigurate come sorreggenti il peso della loggia dell'Eretteo, per tramandare il ricordo dell'evento.
La spiegazione di Vitruvio va tuttavia correlata con le realizzazioni antecedenti alle guerre tra Greci e Persiani, che si svolsero all'inizio del V secolo a.C..
L'architettura greca le aveva infatti già raffigurate nel secolo precedente (tesoro dei Sifni nel santuario di Apollo a Delfi). In occidente le più antiche sono quelle rinvenute in Sicilia nell’antica città di Iaitas sul Monte Jato e risalgono al V secolo a.C.
Eretteo di Atene (da Wikipedia)
Le stesse celeberrime cariatidi dell'Eretteo, sull'Acropoli di Atene, a cui probabilmente Vitruvio aveva pensato, non sembrano tradire la fatica derivante dal reggere il peso ma sembrano piuttosto rappresentare delle imperturbabili korai. Il loro nome deriva forse invece da quello delle fanciulle danzanti della città di Karya, famosa per i suoi cori annuali
Bulino preistoricoIl bulino è uno strumento di incisione. Si va dai generici manufatti litici più o meno appuntiti, diffusi a partire dal Paleolitico superiore per incidere e che si ottenevano asportando lamelle da una scheggia di pietra; in tempi più recenti le prime manifestazioni artistiche incisorie propriamente dette risalgono ad un periodo prossimo ai primi del Quattrocento nelle botteghe degli orafi fiammingo-renani, visto che è noto un documento di copia a penna di una Passione eseguita col bulino nel 1441.
In questo caso lo strumento, solitamente in acciaio, è utilizzato per creare solchi su lastre di metallo (come rame, zinco, ecc.). È una tecnica di calcografia diretta, dove l'artista incide direttamente i solchi nella matrice. Il bulino permette di ottenere linee precise e dettagliate, creando immagini che, stampate, presentano linee chiare e marcate.
L'ariballo (in greco antico: ἀρύβαλλος, arýballos) è un piccolo vaso (la dimensione tipica è circa 7 o 8 cm) con corpo globulare, senza distinzione tra spalla e pancia, e con un corto e stretto collo e un ampio orlo piatto dotato però di una piccola apertura; l'unica ansa si impostava sull'orlo e sulla spalla.
Esempio di vasi greci
Era in uso soprattutto nell'antica Grecia. L'uso del termine applicato esclusivamente a questa forma vascolare è una convenzione stabilita in epoca moderna. Si distingue dal piccolo alabastron che invece ha corpo piriforme.
Era utilizzato per contenere olii profumati e veniva utilizzato dagli atleti durante i loro allenamenti: le raffigurazioni vascolari lo mostrano appeso con un laccio al polso del proprietario o ad un gancio.
La forma, derivata dall'oinochoe globulare del IX secolo a.C., si diffonde a partire dall'VIII secolo a.C. nella ceramica protocorinzia. Poteva anche assumere forme plastiche, raffigurando piccoli animali o teste, o altre forme decorative, come quella ad anello.
Esempio di criosfingeLa criosfinge è una figura mitica della cultura egizia: ha testa di capra e corpo di leone.
Nell'Antico Egitto essa simboleggiava la possanza fisica e l'energia fecondatrice del dio Amon-Ra, in quanto riuniva la forza del leone e l'ardore delle capre.
Il nome "criosfinge" venne coniato da Erodoto dopo che questi ebbe visto le sfingi a testa di capra egiziane.
Allineamenti di criosfingi anticipano l’entrata del Tempio di Luxor.
Nelle architetture difensive medievali, come torri e fortificazioni, la bertesca è un'antica opera difensiva di completamento delle fortificazioni, costruita fra le merlature o in aggetto alle mura, per poter attaccare gli assalitori restando al coperto.
Bertesche a due piani con (x) e senza (y) camminamento di ronda secondo uno schizzo di Eugène Viollet-le-Duc (da Wikipedia)
Glossario archeologico
In questa sezione proponiamo un piccolo glossario dei termini archeologici che si possono trovare nelle pubblicazioni.
Il glossario non ha la pretesa di esaustività, ma solo di fornire un primo aiuto a chi ne ha bisogno.
Elenco dei termini dalla lettera A alla lettera C.
Elenco dei termini dalla lettera D alla lettera F.
Elenco dei termini dalla lettera G alla lettera L.
Elenco dei termini dalla lettera M alla lettera P.
Elenco dei termini dalla lettera Q alla lettera T.
Elenco dei termini dalla lettera U alla lettera Z.
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